"Don Giuseppe" rivive alla scuola materna di via Diaz

TERAMO – Sono trascorsi 18 anni dalla sua scomparsa ma ancor oggi, nel ‘suo’ tribunale, echeggia il suo eloquio e il modo tutto personale di esporre una difesa. Il ricordo di Giuseppe Lettieri, sempre vivo in cui lo ha conosciuto e lo ha apprezzato come ‘principe’ del foro, da questa mattina diventa indelebile per la città, con l’intitolazione al suo nome della Scuola dell’infanzia di via Diaz. Una cerimonia semplice ma significativa, alla presenza dei figli, ha raccolto oggi ai Tigli gli amministratori (il sindaco Brucchi, l’assessore comunale Piero Romanelli e l’assessore regionale Paolo Gatti) per la scopertura della targa commemorativa: c’erano le scolaresche di bimbi a fare da allegra cornice all’evento. Un tributo dovuto, come ha sottolineato il sindaco, a un personaggio che ha rappresentato per la comunità locale un pnto di riferimento di altissimo livello culturale e sociale. «Meglio tardi che mai – ha detto Brucchi -». Nonostante fosse nativo di Napoli (nel gennaio del ’22), dove studiò e si laureò, Giuseppe Lettieri individuò subito Teramo come sua seconda casa. Non a caso qui intraprese la professione di avvocato che ha praticato per un cinquantennio. La sua vità è stata sempre vissuta in primo piano e in ruoli di responsabilità, in qualsiasi settore avesse abbracciato: nella professione, come consigliere dell’Ordine degli avvocati dal 1962 al 1973 e del consiglio nazionale forense dal ’75 al ’78; nella politica, come segretario provinciale e membro del Comitato centrale del Partito socialista, come consigliere comunale per venti anni e consigliere provinciale; nella cultura, vicepresidente del Circolo Gramsci, fondatore e presidente della Società della musica e dei concerti Primo Riccitelli. "Toga d’oro" dell’Ordine degli avvocati nel 1995, a lui è intitolata la Camera penale del tribunale di Teramo, foro in cui esercita il figlio Gennaro che ne ha raccolto degnamente la grande eredità.